Diari di viaggio, immagini e racconti di avventure in Asia. Consigli ed informazioni, mappe, percorsi, cenni geografici e storico-culturali

La mia Asia


L'album fotografico di Mamilu

VietNam

Era il VietNam che volevamo vedere.
Quel mitico Paese da Apocalypse Now che a dieci anni dalla fine della guerra contro il colosso USA riapriva finalmente le frontiere. 

Entrammo con i visti n° 0036 e 0037.

Atterrando a Saigon [oggi Ho Chi Minh Ville] erano ancora ben visibili le tracce dei bombardamenti dell'area e la campagna, le risaie e la jungla mostravano una fitta serie di cerchi con il colore della vegetazione pił chiaro dove i vari crateri erano stati riempiti e coltivati di nuovo.

 

Ai lati della pista di atterraggio erano ancora presenti file interminabili di aerei e velivoli americani da guerra mitragliati e bombardati ed abbandonati lą come se fosse tutto successo pochi giorni prima.  L'aeroporto era stato uno dei pił importanti dell'Indocina ma ora vi atterravano 2 voli la settimana, uno da Parigi via Bangkok dell'Air France ed uno dell'Aeroflot da Mosca. Alla dogana ci contarono e registrarono le banconote e le monete una ad una, segnando ogni nostro pił piccolo dettaglio, fino ai fazzoletti da naso. Arrivati nel grande salone principale notammo la scritta exchange ma all'interno vi erano depositati sacchi di derrate alimentari.

Il Paese era tutt'altro che pronto per il turismo.

Tutto si era fermato nel 1975, quando i Viet Kong avevano liberato la cittą.

Ovunque vi erano le tracce dell'occupazione americana; le poche auto, i condizionatori ed il resto erano inutilizzabili e vecchi di almeno 10 anni e la sensazione era da day after

I mezzi di trasporto erano riservati al Popolo Vietnamita; molti usavano il gasogeno, prodotto da strani marchingegni-stufe posti dietro e funzionavano come potevano.
L'impianto della cittą ed i suoi palazzi del centro erano quelli di una cittą europea, ma la vita che vi si svolgeva quella di un paese del terzo mondo.
La stragrande  maggioranza dei veicoli era composta da biciclette e derivati, come i rik sho. 
Nel centro erano numerosi i negozi di antiquariato, prettamente forniti da oggetti provenienti dalla vicina China ma anche da Laos e Cambogia.
Realizzavano decorazioni laccate che lucidavano con il palmo della mano per ore.
Ovunque erano evidenti i segni della guerra e dell'occupazione americana. Le loro tracce erano state accuratamente conservate quasi a monito per le nuove generazioni.
Il Popolo vietnamita appariva dignitosamente fiero, consapevole del valore della loro vittoria contro gli Usa, ma molto educato, disponibile e cordiale.
L'aeroporto di Saigon era rimasto come il giorno dopo il ritiro americano ed ovunque erano presenti velivoli USA danneggiati dagli attacchi delle armi vietnamite.

Il Saigon river mostrava ancora i resti dei bombardamenti americani a base di defoglianti chimici e del napalm

Nel centro di Saigon vi erano alcune chiese cristiane ben conservate e frequentate da quella parte della popolazione Vietnamita cristiana.

Repubblica socialista del Vietnam
Viet Nam Cong Hņa Xa Hoi Chu' Nghia

 
Superficie: 331.129 Km²
Abitanti: 79.939.000 (stime 2001)
Densitą: 241 ab/Km²

Forma di governo: Repubblica socialista
Capitale: Ha Noi (1.236.000 ab., 3.000.000 aggl. urbano)
Altre cittą: Ho Chi Minh 3.520.000 ab., Hai Phong 1.500.000 ab.
Gruppi etnici: Vietnamiti 87%, Cinesi 2%, Thai 2%, Khmer 1,5%, Altri 7,5%
Paesi confinanti: Cina a NORD, Laos e Cambogia a OVEST

Monti principali: Fan Si Pan 3143 m
Fiumi principali: Fiume Rosso 495 Km (tratto vietnamita, totale 1180 Km), Mekong 220 Km (tratto vietnamita, totale 4500 Km)
Laghi principali: Lago di Yen Bai 220 Km²
Isole principali: Pu Quoc
Clima: Subtropicale - equatoriale

Lingua: Vietnamita (ufficiale), Cinese, Francese, Inglese
Religione: Buddhismo, Taoismo, Cristiana
Moneta: Dong vietnamita

 
Ricette Cucina Vietnamita
 

 
Tan Coc Can Tho, Delta del Mekong

 

   

 

 

Brebei